Resistere al peso del dubbio

di Luciano Iannuso

L'amara scoperta che abbiamo fatto è che molti italiani, tra i 15 e 40 anni, non sanno niente del 25 aprile. Sanno che è festa (che tradotto significa: sono chiuse scuole e uffici - che casino! - e "controlliamo se il centro commerciale è aperto prima di andarci!"). 
Sappiamo che è festa ma non di cosa. Qualcuno dice: "Non saprei, ma sicuramente preferisco Natale!". Bé certo...non fa una grinza!

I pochi che ne sanno qualcosa di questa festa o tacciono, o pubblicano sui social qualche bella frase di Gramsci o Pertini e, se cattolici, di Dossetti o La Pira. 
Ce ne sono ancora alcuni che spiccicherebbero qualcosa su questa festa; coloro che se sentono la frase "Tu sei tipo da addurre scempi all'onore", ti risponderebbero gagliardi: "Sì! Sempre fedele ar Duce, esempio d'onore". 



Per il resto, studenti liceali, appena fuori dalla scuola, non sapevano che la targa che ricopre una parete di fronte all'istituto porta i nomi di diversi partigiani morti lì, proprio lì davanti, lì dove hanno costruito la scuola, lì dove oggi si bestemmiano i professori, dove i professori bestemmiano il precariato. 

Trentenne rilassato al bar, con noccioline ed Aperol Sprits: "A liceo, in storia, proprio niente: non le so dire; in matematica però c'avevo 8!"... e ride! Che sarebbe pressapoco come dire: "Non è che mi ricordo bene il giorno in cui sono nato, però se vuoi ti dico di quando giocavo a calcio, di quando mi hanno preso al conservatorio, delle mie passioni..."... ed ebetamente ride!
Direte voi: ma che c'entra? La data di nascita identifica la persona nella sua singolarità!
Eh, appunto! Il 25 aprile ci identifica come comunità politica! 

Ah bè! Mi si dirà: "Sì, ma chissene...". Credo sia proprio qui tutto il problema! 
Proprio quello era il motto fascista. L'idea diabolica che ciascuno è sufficiente a se stesso. Almeno fino a quando la vita ti sbatte in faccia la vita (da solo non ce la fai) e allora te la prendi con Dio, con i santi atei e col governo ladro.

Non tutti i partigiani erano brave persone, anche questa è storia. Ed è ciò che distingue la storia dalle favole. Il 25 aprile è molto di più. Sì, ma cosa? Ecco...chiedetevelo!

Il problema non è l'ignoranza: quella si può sempre colmare! 
La questione è farsi provocare dal dubbio di farsi poche domande. Questa, forse, è una certezza! 

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