Breve fisiologia dei partiti italiani


di Luciano Iannuso

A chi interessa una breve fisiologia dei partiti italiani
Io credo che interessi principalmente a chi non interessa affatto. 
Se avrete la pazienza di leggere il post sino infondo, forse si comprenderà il significato della frase precedente. 

Io credo che i maggiori partiti italiani soffrano delle medesime patologie che, ahimè, sono divenute ormai fisiologia. Se ne possono contare due e sono strettamente connesse.

La prima è che ciascun partito è schiavo di se stesso. Significa, semplicemente, che sono strettamente legati all'immagine che hanno assunto e che assumono difronte agli elettori. Le prese di posizione rispetto alle questioni politiche in agenda sono assolutamente prevedibili e preconfezionate persino nel linguaggio con cui vengono proposte.

Mi si dirà: questo è normale, e anche giusto. Un partito, mi si dirà ancora, deve mantenere una linea che possa essere ben delineata nel panorama politico, una fedeltà al mandato elettorale, etc. 
Risponderei così: se la vita (politica) è costantemente imprevedibile e suscettibile di cambiamenti costanti, allora un partito prevedibile e stantio non è adeguato. Quella rigidità che alcuni chiamerebbero affidabilità è segno del fatto che le proposte che arrivano, quando sono arrivate sono già vecchie e sono fuori dal tempo presente. 
Perchè a nessuno viene in mente che la politica dovrebbe anticipare i tempi? (Qualcuno, al massimo, dice che dovrebbe esserne al passo...).



Vediamo qualche esempio: la Lega si è cristallizzata su qualche motto razzista, sappiamo cosa pensa di omosessuali  e presepe, sappiamo elencare tutti i "no" a Renzi e company, un po' meno sappiamo cosa proponga; ancora, il M5S ha, giustamente, basato la propria politica su onestà e trasparenza, ma quando ha scoperto che almeno un suo membro ha a che fare con la camorra si è dichiarata vittima, anche se colpevole, solo perchè, schiava della sua immagine, non ha avuto il coraggio di dire di essere incappata in un'imprevedibilità della vita (politica); Forza Italia, poi, che ha ormai assunto il ruolo del "continuo risorgere dalle ceneri", ma sappiamo di falchi e colombe, non di fenici; Ncd, invece, ha costruito il suo ruolo di partito di salvezza nazionale, il ruolo d'indispensabile, di risorsa politica necessaria, ma ha solo proposte minime e i suoi "no" a Renzi sono quelle di una Guardia Svizzera al Papa.

Con il Pd è tutta un'altra storia: essi sembrano sconfessare quello che ho proposto per gli altri. 
Il Pd vuole essere il partito della nazione, il partito più malleabile fra tutti, quello meno rigido e più adeguato ai tempi e alle necessità. Quello che sa guadare a destra, a sinistra e fuori a seconda delle circostanze.
Ma pure questo significa essere schiavi della propria immagine: un partito che voglia sempre essere altro da se stesso è un partito che si adegua. E ciò non vuole dire affatto che sia adeguato, tutt'altro.

Essere adeguato non significa adattarsi, ma saper avere la lungimiranza che, spesso, a elettori e cittadini manca del tutto.

La seconda patologia, dicevo, è strettamente connessa alla prima. Si tratta di un elemento che ha a che fare con l'imprevedibilità e il continuo cambiamento. E' l'incapacità di chiedere scusa e/o apprezzare le posizioni degli avversari.
Solo un partito che ammette i propri errori e che sa valutare positivamente almeno alcune posizioni degli altri è un partito che non è schiavo di se stesso, perchè è disposto a cambiare, se questo cambiamento è per il bene del Paese.

Dicevo che questo post interessava a coloro i quali poteva non interessare. Spero di non essermi sbagliato.

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